sabato 10 novembre 2007

6.000 decessi l'anno a causa di incidenti stradali.



Lettera e Postato a B.G. :


Scusate se è fuori tema, ma 6.000 mi sembrano tanti… troppi!

6.000 decessi l’anno a causa di incidenti stradali.

Fra le tante petizioni pienamente condivisibili, è possibile inserire una proposta di legge per far “tarare” il limite massimo di Km/h 130 ai veicoli circolanti sulle strade pubbliche? (il limite di 150 km/h pur essendo previsto dalla legge in particolari autostrade, sino ad oggi non è stato adottato da nessun gestore autostradale), e di far istallare nei centri urbani, dei “limitatori” di velocità che interagiscano con le centraline dei veicoli, limitandone le velocità secondo le esigenze di sicurezza della circolazione stradale?

Le statistiche del 2003, affermano che ogni giorno in Italia si verificano in media 617 incidenti stradali, che causano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 874.

http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20041112_00/testointegrale.pdf

Nel complesso, nell'anno 2003 sono stati rilevati oltre 225 mila incidenti stradali, per i quali sono morte 6 mila persone, mentre altre 320 mila hanno subito lesioni di diversa gravità.

Dagli accertamenti risulta che la percentuale del 95 % delle cause, è imputabile al comportamento scorretto del conducente alla guida dei veicoli coinvolti.

Fermo restando il fatto che bisogna scoraggiare i giovani ad assumere sostanze che alterano l’effetto psico-fisico, soprattutto a quelli che debbono mettersi alla guida di veicoli, occorre non tralasciare che ci sono altre cause che provocano i decessi negli incidenti stradali, fra le quali, l’elevata velocità, che è al terzo posto fra i comportamenti scorretti tenuti alla guida dei veicoli.

Considerando che risultano del tutto disattesi e quindi inutili i cartelli stradali che indicano i limiti di velocità, bisognerebbe adottare un’altra strategia per non continuare ad avere ogni anno 6.000 morti in incidenti stradali.

Occorrerebbe che i veicoli messi in circolazione sulle strade pubbliche, non arrivassero a superare anche i 300 Km/h, così com’è attualmente permesso, ma fossero “tarate” quantomeno per il limite massimo legalmente consentito e, poiché il 75 % degli incidenti si verifica nelle strade urbane dove il numero dei decessi è oltre il 40 % del totale, le fabbriche di veicoli, invece di costruire mezzi che vadano sempre più veloci, con le tecnologie moderne potrebbero trovare anche un sistema che faccia interagire le centraline dei veicoli, con dei “limitatori” da istallare nei centri urbani, che ne regolino la massima velocità che la sicurezza della viabilità locale, da strada a strada e di volta in volta, impone. (Magari posizionando i limitatori, in alternativa o affiancando le telecamere già istallate nei punti strategici).

Nel frattempo, per tutti coloro che volessero provare l’ebbrezza della velocità, le fabbriche di veicoli, patrocinate dai Comuni, potrebbero incentivare l’apertura di circuiti automobilistici, per farli correre all’interno, nella massima sicurezza per tutti.

Purtroppo, anche questa forse è un’altra “utopia”. Questa proposta si scontra con tanti interessi, ad iniziare dalle Fabbriche Automobilistiche che si fanno concorrenza costruendo veicoli sempre più veloci, per finire agli Enti Locali, che con le telecamere posizionate in punti strategici, stanno impinguando le proprie casse.

Allora non rimane altro che sperare che fra quelle 6.000 morti l’anno, un giorno non ci troviamo anche il nome dei nostri cari.....

www.ignaziosaglimbene.blogspot.com

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